IN MARCIA VERSO SUD
DA LITTORIA A TERRACINA E A S. FELICE CIRCEO
(1.a parte: il 1933 e gli arrivi di oltre 1.000 famiglie)
DA LITTORIA A TERRACINA E A S. FELICE CIRCEO
(1.a parte: il 1933 e gli arrivi di oltre 1.000 famiglie)
Abbiamo già visto che accadde in Agro Pontino nel 1932.
La colonizzazione prese il via, con gli arrivi delle prime famiglie dal nord-est.
Polesani le primissime, poi soprattutto dalla provincia di Padova e infine, a dicembre ’32, l’arrivo delle prime famiglie da tutte le altre province venete e dal Friuli.
Chi lo desidera, può dare un’occhiata ai post del 17 e 29 giugno, per esempio. O a quello del 9 luglio.
L’assegnazione dei poderi seguiva alla trasformazione fondiaria e all’appoderamento dei terreni da parte dell’ONC. A sua volta, l’ONC era preceduta dalla bonifica idraulica e idrogeologica compiuta dai due Consorzi di bonifica del Pontino.
Per dirla in pillole: i Consorzi prosciugavano la Palude e le terre e procedevano al primo disboscamento, l’ONC le trasformava in terra coltivabile, le frazionava in tanti appezzamenti e assegnava i poderi.
L’ONC non fu l’unico soggetto ad appoderare, lo fecero anche le Università Agrarie di Cisterna, Sermoneta e Bassiano, oltre che i grandi latifondisti.
Ma toccò all’ONC, il braccio operativo della volontà politica del governo, la parte del leone.
E in linea con le indicazioni politiche generali del fascismo, di procedere a passo di carica, l’ONC dette vita nei 2-3 anni successivi a un’impresa massiva mai compiuta, popolare l’Agro Pontino di migliaia di poderi, borghi e città da Littoria fino a Terracina e a S. Felice.
Racconteremo quella rapidissima “lunga marcia” in questo e in post successivi.
Oggi parliamo del 1933.
Arrivarono oltre 1.000 famiglie coloniche, circa diecimila persone, avete letto bene:10.000!! Trevisani, Vicentini, Udinesi in testa.
Non era mai accaduto prima, in Italia, un tale trasferimento di massa.
La colonizzazione prese il via, con gli arrivi delle prime famiglie dal nord-est.
Polesani le primissime, poi soprattutto dalla provincia di Padova e infine, a dicembre ’32, l’arrivo delle prime famiglie da tutte le altre province venete e dal Friuli.
Chi lo desidera, può dare un’occhiata ai post del 17 e 29 giugno, per esempio. O a quello del 9 luglio.
L’assegnazione dei poderi seguiva alla trasformazione fondiaria e all’appoderamento dei terreni da parte dell’ONC. A sua volta, l’ONC era preceduta dalla bonifica idraulica e idrogeologica compiuta dai due Consorzi di bonifica del Pontino.
Per dirla in pillole: i Consorzi prosciugavano la Palude e le terre e procedevano al primo disboscamento, l’ONC le trasformava in terra coltivabile, le frazionava in tanti appezzamenti e assegnava i poderi.
L’ONC non fu l’unico soggetto ad appoderare, lo fecero anche le Università Agrarie di Cisterna, Sermoneta e Bassiano, oltre che i grandi latifondisti.
Ma toccò all’ONC, il braccio operativo della volontà politica del governo, la parte del leone.
E in linea con le indicazioni politiche generali del fascismo, di procedere a passo di carica, l’ONC dette vita nei 2-3 anni successivi a un’impresa massiva mai compiuta, popolare l’Agro Pontino di migliaia di poderi, borghi e città da Littoria fino a Terracina e a S. Felice.
Racconteremo quella rapidissima “lunga marcia” in questo e in post successivi.
Oggi parliamo del 1933.
Arrivarono oltre 1.000 famiglie coloniche, circa diecimila persone, avete letto bene:10.000!! Trevisani, Vicentini, Udinesi in testa.
Non era mai accaduto prima, in Italia, un tale trasferimento di massa.
Seguo lo stesso schema del libro “La terra che non c’era”, che naturalmente è molto più ampio nella descrizione del processo di colonizzazione e nei numeri e dettagli delle assegnazioni, anno per anno.
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Porta direttamente a amazon. Idem se cliccate su “acquista ora” nella pagina.
Oppure, senza carta di credito, con l’offerta fb, 15 euro senza spese di spedizione, chiedete come fare a me, qui o su messenger (Giulio Alfieri). L’abbiamo un po’ rinforzata con altre copie, ma va a ruba.
E ovviamente si acquista in libreria.]
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E ovviamente si acquista in libreria.]
Con il 1933 l’ONC portò a termine, in sostanza, il lavoro iniziato nel 1931, la trasformazione agraria delle terre comprese nella vasta area di Littoria.
Quelle stesse terre che aveva definitivamente acquisito nel 1931 dai Conti Caetani, grandi latifondisti e antichi feudatari di Sermoneta, una delle cittadine piene di storia poste sulle colline dominanti la pianura. 18.000 ettari che si sviluppavano da est di Littoria, verso i monti Lepini, fino al mare, a Borgo Grappa (il villaggio operaio della bonifica di “Casal dei Pini”, poi sede di Azienda agraria locale ONC e quindi Borgo, frazione del Capoluogo).
A quei 18.000 ettari se ne erano aggiunti altri 6.000, non sempre dislocati in continuità con i restanti, per un totale a fine ’33 di 24.000 ettari.
Furono costituiti altri 900 poderi,che andarono a sommarsi a quelli realizzati nel ’32, per un totale di quasi 1.500 appezzamenti.
Durissime le condizioni di vita delle Famiglie, come nel ’32. Deserto intorno, malaria, terra non di rado argillosa, dura, acqua in varie zone solforosa, cui era arduo doversi abituare. E le guardie dell’ONC che controllavano tutto, tutti i giorni, se tutti fossero al lavoro, se davvero si era ammalati, “perché usi due buoi, ne basta uno solo “, “e la scorta di grano che ne hai fatto, perché è già finita, l’hai forse venduta? Ti faccio rapporto!”. E i piccoli contributi, a chi si a chi no, per simpatia, per fedeltà. E i rimpatri, per disdetta in caso di infrazioni o per malaria.
La colonizzazione era davvero iniziata!
Furono creati, o avviati a costruzione, molti dei Borghi che caratterizzeranno l’organizzazione del territorio agricolo del Capoluogo. Sia come nuovi insediamenti, sia come ristrutturazione e riadattamento di vecchi villaggi già esistenti nei punti meno inospitali delle Paludi Pontine. Quelle stesse terre che aveva definitivamente acquisito nel 1931 dai Conti Caetani, grandi latifondisti e antichi feudatari di Sermoneta, una delle cittadine piene di storia poste sulle colline dominanti la pianura. 18.000 ettari che si sviluppavano da est di Littoria, verso i monti Lepini, fino al mare, a Borgo Grappa (il villaggio operaio della bonifica di “Casal dei Pini”, poi sede di Azienda agraria locale ONC e quindi Borgo, frazione del Capoluogo).
A quei 18.000 ettari se ne erano aggiunti altri 6.000, non sempre dislocati in continuità con i restanti, per un totale a fine ’33 di 24.000 ettari.
Furono costituiti altri 900 poderi,che andarono a sommarsi a quelli realizzati nel ’32, per un totale di quasi 1.500 appezzamenti.
Durissime le condizioni di vita delle Famiglie, come nel ’32. Deserto intorno, malaria, terra non di rado argillosa, dura, acqua in varie zone solforosa, cui era arduo doversi abituare. E le guardie dell’ONC che controllavano tutto, tutti i giorni, se tutti fossero al lavoro, se davvero si era ammalati, “perché usi due buoi, ne basta uno solo “, “e la scorta di grano che ne hai fatto, perché è già finita, l’hai forse venduta? Ti faccio rapporto!”. E i piccoli contributi, a chi si a chi no, per simpatia, per fedeltà. E i rimpatri, per disdetta in caso di infrazioni o per malaria.
La colonizzazione era davvero iniziata!
Completata l’area di Littoria, perciò (con qualche prima “incursione” in quelle altre aree acquisite) si cominciò a guardare verso sud, dapprima verso la fascia centrale di qua e di là dalla via Appia (e dal medio corso del fiume Sisto) , poi fino a Terracina a sud e sud est (nascerà più avanti Borgo Hermada) e a S. Felice Circeo, sul lato opposto, a sud ovest (Borgo Montenero , la prima pietra risale al 1933, ma fu completata nel ‘35).
Ma fu tutt’ltro che una passeggiata.
Ed anzi, rispetto alla bonifica, la trasformazione agraria e l’appoderamento non procedettero in modo lineare.
Perché?
L’Opera Nazionale Combattenti interveniva dopo che i Consorzi avevano concluso la loro azione e si erano spostati in altre zone, secondo una programmazione che investiva, in base alle leggi speciali emanate per l’occasione, l’intero territorio pontino, indipendentemente se le terre fossero di proprietà pubblica o dei privati.
L’ONC invece poteva procedere solo sui terreni che erano già di sua proprietà. Perché acquistati, o frutto di donazioni, o espropriati dallo Stato. Sugli altri, quelli dei privati, non metteva e non avrebbe potuto mettere piede, naturalmente. Per cui poteva capitare, l’ho già accennato, che mentre si appoderava a Borgo Grappa o a Borgo Carso altri terreni diversi entrassero nel patrimonio dell’ONC, perché espropriati,per esempio. Magari terreni distanti dai cantieri, come quelli nell’area della futura Pontinia, per esempio. O magari porzioni di terreno confinanti con quelli dove l’ONC aveva appena finito la sua opera!!
Tutto questo complicò le cose e dette luogo a una curiosità che credo sanno in pochi e che forse stupirà …. Perché?
L’Opera Nazionale Combattenti interveniva dopo che i Consorzi avevano concluso la loro azione e si erano spostati in altre zone, secondo una programmazione che investiva, in base alle leggi speciali emanate per l’occasione, l’intero territorio pontino, indipendentemente se le terre fossero di proprietà pubblica o dei privati.
L’ONC invece poteva procedere solo sui terreni che erano già di sua proprietà. Perché acquistati, o frutto di donazioni, o espropriati dallo Stato. Sugli altri, quelli dei privati, non metteva e non avrebbe potuto mettere piede, naturalmente. Per cui poteva capitare, l’ho già accennato, che mentre si appoderava a Borgo Grappa o a Borgo Carso altri terreni diversi entrassero nel patrimonio dell’ONC, perché espropriati,per esempio. Magari terreni distanti dai cantieri, come quelli nell’area della futura Pontinia, per esempio. O magari porzioni di terreno confinanti con quelli dove l’ONC aveva appena finito la sua opera!!
Prendiamo Borgo Grappa, per esempio. L’area sul mare, l’area di alcuni dei laghi costieri.
Trasformazione agraria e appoderamenti partirono da Borgo Grappa. Qui si trova il podere n.1, per intenderci.
Ti aspetti di trovare tutti i numeri “più piccoli” dell’intero Agro Pontino, il podere 1, il 2, il 45, ecc. , a seguire.
E infatti è così, fino a circa il n. 130. Poi i lavori si diressero sia verso Borgo Sabotino sia verso il Capoluogo, Borgo Isonzo, strada di Nascosa e la numerazione proseguì in quella direzione.
Finito qui? No! Se guardiamo meglio, a Borgo Grappa ritroviamo poi poderi con numerazione anche oltre il numero 1000!!
Ma non ci sono mille poderi a Borgo Grappa!
Troviamo il podere 1085, il 1086, per esempio! La serie dei poderi dal 1370 al 1379! E così via…
O Borgo Vodice, per cambiare area e anno, dove il “dirimpettaio” del podere 1448 è il … 1709 !!
Sono proprio questi i segni chiari di un procedere in base alla terra che via via l’ONC aveva a sua disposizione …
A quei 18.000 ettari iniziali si aggiunsero, ma in un secondo momento, altre porzioni di terra da trasformare e appoderare. Per cui la “serpentina” dei numeri dei poderi, se proviamo a seguirla su una mappa, fa giri strani, ghirigori, entra nell’area di competenza di un Borgo e poi ne esce, tornando indietro .... pur proseguendo la numerazione …E allora, alla fine, ti accorgi che il numero 1 confina con il 2, ma anche con il 2093, che lo precede sullo stesso lato della strada interpoderale. Di là, subito di là, il podere 1 ha di fronte il 1385, e il n. 2 il 1383 … Emoticon smile
Residenti esclusi, alzi la mano chi conosceva questa curiosità! O, conoscendola, sapeva darne anche la spiegazione …
Trasformazione agraria e appoderamenti partirono da Borgo Grappa. Qui si trova il podere n.1, per intenderci.
Ti aspetti di trovare tutti i numeri “più piccoli” dell’intero Agro Pontino, il podere 1, il 2, il 45, ecc. , a seguire.
E infatti è così, fino a circa il n. 130. Poi i lavori si diressero sia verso Borgo Sabotino sia verso il Capoluogo, Borgo Isonzo, strada di Nascosa e la numerazione proseguì in quella direzione.
Finito qui? No! Se guardiamo meglio, a Borgo Grappa ritroviamo poi poderi con numerazione anche oltre il numero 1000!!
Ma non ci sono mille poderi a Borgo Grappa!
Troviamo il podere 1085, il 1086, per esempio! La serie dei poderi dal 1370 al 1379! E così via…
O Borgo Vodice, per cambiare area e anno, dove il “dirimpettaio” del podere 1448 è il … 1709 !!
Sono proprio questi i segni chiari di un procedere in base alla terra che via via l’ONC aveva a sua disposizione …
A quei 18.000 ettari iniziali si aggiunsero, ma in un secondo momento, altre porzioni di terra da trasformare e appoderare. Per cui la “serpentina” dei numeri dei poderi, se proviamo a seguirla su una mappa, fa giri strani, ghirigori, entra nell’area di competenza di un Borgo e poi ne esce, tornando indietro .... pur proseguendo la numerazione …E allora, alla fine, ti accorgi che il numero 1 confina con il 2, ma anche con il 2093, che lo precede sullo stesso lato della strada interpoderale. Di là, subito di là, il podere 1 ha di fronte il 1385, e il n. 2 il 1383 … Emoticon smile
Residenti esclusi, alzi la mano chi conosceva questa curiosità! O, conoscendola, sapeva darne anche la spiegazione …
A chi furono assegnati i poderi realizzati nel ’33? E chi arrivò, nel ’33, ad occupare i poderi non ancora assegnati nel ’32?
Beh, chi segue questi post da tempo (e siete tanti e tante e vi ringrazio tutti, uno a uno e una a una !!) , già ha un bel po’ di nomi di Famiglie, pubblicati a proposito degli arrivi dei vari gruppi dalle province e regioni del nord-est o dalle altre aree.
Ma è giusto dare altro spazio a questi coloni, ai veri Eroi, insieme con i bonificatori.
Sono tanti, e il numero crescerà andando avanti nel racconto di quegli anni.
Ne citerò un po’, ovviamente solo alcuni, secondo le principali province di provenienza. Dove indico il mese di arrivo, i documenti e altre valutazioni che ho condotto hanno permesso di ricostruire l’esatto movimento di quelle Famiglie.
E se volete sapere delle vostre famiglie in Pontino, chiedete a me. Vi rispondo molto volentieri.
E grazie anche a coloro (tanti!)che mi forniscono notizie, spesso preziose.
Beh, chi segue questi post da tempo (e siete tanti e tante e vi ringrazio tutti, uno a uno e una a una !!) , già ha un bel po’ di nomi di Famiglie, pubblicati a proposito degli arrivi dei vari gruppi dalle province e regioni del nord-est o dalle altre aree.
Ma è giusto dare altro spazio a questi coloni, ai veri Eroi, insieme con i bonificatori.
Sono tanti, e il numero crescerà andando avanti nel racconto di quegli anni.
Ne citerò un po’, ovviamente solo alcuni, secondo le principali province di provenienza. Dove indico il mese di arrivo, i documenti e altre valutazioni che ho condotto hanno permesso di ricostruire l’esatto movimento di quelle Famiglie.
E se volete sapere delle vostre famiglie in Pontino, chiedete a me. Vi rispondo molto volentieri.
E grazie anche a coloro (tanti!)che mi forniscono notizie, spesso preziose.
Vi lascio agli elenchi degli arrivi.
Vi ringrazio per l’attenzione al libro, che davvero sta mandando in tilt le politiche di rifornimento delle librerie e dei circuiti di librerie… Emoticon smile
Vi ringrazio per l’attenzione al libro, che davvero sta mandando in tilt le politiche di rifornimento delle librerie e dei circuiti di librerie… Emoticon smile
Ciao a tutti, alla prossima.
VICENZA
CHIODETTO VIRGILIO, podere 138, da Albettone , arrivato tra gennaio e marzo ‘33
PERUZZO DOMENICO, podere 148, da Albettone , tra gennaio e marzo ‘33
BODONI EUGENIO, podere 158, da Albettone, tra gennaio e marzo ‘33
SANTACATERINA PIETRO, podere 678, da Caldogno, arrivò il 31.10.33
MORO ANTONIO, pod. 267, da Albettone, il 12.11.1933
CAZZOLA PIETRO, pod. 666, da Isola Vicentina, il 14.11.33
CAZZOLA EMILIO, pod. 677, da Isola Vicentina, il 14.11.33
SARTORI ANTONIO, pod. 679, da Isola Vicentina, il 14.11.33
ROMANO CARLO, podere 153, da Barbarano Vicentino, ottobre ‘33
SBICEGO GIUSEPPE, pod. 124, da Barbarano Vicentino, ottobre ‘33
ZONTA LUIGI, podere 655, da Dueville
ROMIERO GINO, pod. 686, da Torri di Quartesolo
COSTA STEFANO, podere 716, da Rotzo
GASPARI GIUSEPPE, podere 820, da Zovencedo
RIGON ANTONIO, pod. 878, da Quinto Vicentino
COBALCHIN GIOVANNI, podere 937, da Nove
MUSOCCO PIETRO, podere 904, da Costa Bisara
PERUZZO DOMENICO, podere 148, da Albettone , tra gennaio e marzo ‘33
BODONI EUGENIO, podere 158, da Albettone, tra gennaio e marzo ‘33
SANTACATERINA PIETRO, podere 678, da Caldogno, arrivò il 31.10.33
MORO ANTONIO, pod. 267, da Albettone, il 12.11.1933
CAZZOLA PIETRO, pod. 666, da Isola Vicentina, il 14.11.33
CAZZOLA EMILIO, pod. 677, da Isola Vicentina, il 14.11.33
SARTORI ANTONIO, pod. 679, da Isola Vicentina, il 14.11.33
ROMANO CARLO, podere 153, da Barbarano Vicentino, ottobre ‘33
SBICEGO GIUSEPPE, pod. 124, da Barbarano Vicentino, ottobre ‘33
ZONTA LUIGI, podere 655, da Dueville
ROMIERO GINO, pod. 686, da Torri di Quartesolo
COSTA STEFANO, podere 716, da Rotzo
GASPARI GIUSEPPE, podere 820, da Zovencedo
RIGON ANTONIO, pod. 878, da Quinto Vicentino
COBALCHIN GIOVANNI, podere 937, da Nove
MUSOCCO PIETRO, podere 904, da Costa Bisara
VERONA
GHEDIN ALDO, podere 663, da Gazzo Veronese, arrivato tra il 25 e il 30.11.33
MARANGONI ARCADIO, podere 1103, da Salizzole, il 25.11.33
CARRAROLI ANTONIO, pod. 558, da Casaleone, il 25.11.33
LEARDINI LUIGI, podere 1124, da Bovolone
MALVEZZI GIUSEPPE, podere 646, da Zevio, nel novembre ‘33
STEVANELLA BALLIFERO, pod. 605, da Terrazzo
ZULIANI SILVIO, podere 872, da Veronella, ottobre-dicembre 1933
PRETTO GREGORIO, podere 874, da Sommacampagna
FOLETTO GIOVANNI, pod. 885 , da Cologna Veneta
DALLA BONA GASPARE, pod. 932, da Cologna veneta
BELLUZZO SANTE, pod. 1120, da Bevilacqua
CENGIA AUGUSTO, pod. 1275, da S. Giovanni Ilarione
MARANGONI ARCADIO, podere 1103, da Salizzole, il 25.11.33
CARRAROLI ANTONIO, pod. 558, da Casaleone, il 25.11.33
LEARDINI LUIGI, podere 1124, da Bovolone
MALVEZZI GIUSEPPE, podere 646, da Zevio, nel novembre ‘33
STEVANELLA BALLIFERO, pod. 605, da Terrazzo
ZULIANI SILVIO, podere 872, da Veronella, ottobre-dicembre 1933
PRETTO GREGORIO, podere 874, da Sommacampagna
FOLETTO GIOVANNI, pod. 885 , da Cologna Veneta
DALLA BONA GASPARE, pod. 932, da Cologna veneta
BELLUZZO SANTE, pod. 1120, da Bevilacqua
CENGIA AUGUSTO, pod. 1275, da S. Giovanni Ilarione
VENEZIA
NALESSO ANGELO, podere 523, da S. Maria di Sala, il 12.11.33
MORO PIETRO, podere 535, da S. Maria di Sala, il 12.11.33
NICOLETTO ANTONIO, pod. 815, da Torre di Mosto
LONGATO GIUSEPPE, podere 1016, da Scorzé, tra ottobre e dicembre ‘33
MORO PIETRO, podere 535, da S. Maria di Sala, il 12.11.33
NICOLETTO ANTONIO, pod. 815, da Torre di Mosto
LONGATO GIUSEPPE, podere 1016, da Scorzé, tra ottobre e dicembre ‘33
TREVISO
BORSATO LUIGI, podere 519, da S. Biagio di Callalta, tra ottobre e dicembre 1933
SIGNOROTTO ANTONIO, podere 521, da Sernaglia della Battaglia, ottobre ‘33
BENETTON VITTORIO, podere 529, da Breda di Piave
VISENTIN FRANCESCO, podere 562 , da Paese
PIVA GIUSEPPE, podere 579, da Trevignano, ottobre- dicembre 1933
PIVA MASSIMILIANO, podere 595, da Trevignano, ott.-dic. ‘33
PIVA STANISLAO, podere 598, da Trevignano, ott.-dic. ‘33
MARCHETTO GIOVANNI, pod. 620, da Volpago del Montello
BORTOLOTTO GIOVANNI, pod. 632, da Resana (S. Marco)
SOSSAI ANGELO, podere 639, da Refrontolo
DE VIDO ANGELO, podere 700, da Susegana, nov.-dic. ‘33
DE VIDO VINCENZO, podere 702, da Susegana, nov.-dic. ‘33
BORTOLOTTO ANTONIO, pod. 708, da Preganziol
ANDREOL GIUSEPPE, pod. 708, da Roncade
CASAGRANDE GIOBATTA, podere 1005, da Conegliano Veneto
BONALDO ANTONIO, pod. 1101, da Roncade
ROSSETTO PIETRO, pod. 1111, da Villorba
CELEBRIN ANTONIO, podere 1450, da Treviso, ott.-dic. ‘33
SIGNOROTTO ANTONIO, podere 521, da Sernaglia della Battaglia, ottobre ‘33
BENETTON VITTORIO, podere 529, da Breda di Piave
VISENTIN FRANCESCO, podere 562 , da Paese
PIVA GIUSEPPE, podere 579, da Trevignano, ottobre- dicembre 1933
PIVA MASSIMILIANO, podere 595, da Trevignano, ott.-dic. ‘33
PIVA STANISLAO, podere 598, da Trevignano, ott.-dic. ‘33
MARCHETTO GIOVANNI, pod. 620, da Volpago del Montello
BORTOLOTTO GIOVANNI, pod. 632, da Resana (S. Marco)
SOSSAI ANGELO, podere 639, da Refrontolo
DE VIDO ANGELO, podere 700, da Susegana, nov.-dic. ‘33
DE VIDO VINCENZO, podere 702, da Susegana, nov.-dic. ‘33
BORTOLOTTO ANTONIO, pod. 708, da Preganziol
ANDREOL GIUSEPPE, pod. 708, da Roncade
CASAGRANDE GIOBATTA, podere 1005, da Conegliano Veneto
BONALDO ANTONIO, pod. 1101, da Roncade
ROSSETTO PIETRO, pod. 1111, da Villorba
CELEBRIN ANTONIO, podere 1450, da Treviso, ott.-dic. ‘33
ROVIGO
TOSATTI GIUSEPPE, podere 525, da Taglio di Po, arrivato tra gennaio e marzo 1933
CHECCHINATO ALESSANDRO, podere 544 , da Badia Polesine
SOLDA’ NELLO, pod. 566, da Bottrighe, gennaio-marzo 1933
ZOGNO FRANCESCO, podere 574, da Frassinelle Polesine
RIZZATO PRIMO, podere 614, da Villadose, febbraio-marzo ‘33
SPERINDIO NATALE, pod. 622, da Taglio di Po
VISENTINI ANTONIO, podere 873, da Gaiba, ottobre- dicembre ‘33
VISENTINI GIOVANNI, podere 875, da Gaiba, ott.-dic. ‘33
NEGRI GIORDANO, pod. 1094, da Salara
FORZATTI FRANCESCO, podere 1280, da Ariano Polesine, ott.-dic. ‘33
FORZATTI CORRADO, podere 1282, da Ariano Polesine, ott.-dic. ‘33
FORZATTI PRIMO, podere 1283, da Ariano Polesine
CHECCHINATO ALESSANDRO, podere 544 , da Badia Polesine
SOLDA’ NELLO, pod. 566, da Bottrighe, gennaio-marzo 1933
ZOGNO FRANCESCO, podere 574, da Frassinelle Polesine
RIZZATO PRIMO, podere 614, da Villadose, febbraio-marzo ‘33
SPERINDIO NATALE, pod. 622, da Taglio di Po
VISENTINI ANTONIO, podere 873, da Gaiba, ottobre- dicembre ‘33
VISENTINI GIOVANNI, podere 875, da Gaiba, ott.-dic. ‘33
NEGRI GIORDANO, pod. 1094, da Salara
FORZATTI FRANCESCO, podere 1280, da Ariano Polesine, ott.-dic. ‘33
FORZATTI CORRADO, podere 1282, da Ariano Polesine, ott.-dic. ‘33
FORZATTI PRIMO, podere 1283, da Ariano Polesine
PADOVA
FRACASSO AUGUSTO, podere 520, da Montagnana, gennaio ‘33
BROMBIN ANGELO, pod. 527, da Medaglino S. Fidenzio, gennaio ‘33
TRABACCHIN GIOVANNI, podere 757, da Trebaseleghe, febbraio ‘- marzo ‘33
CECCON ISIDORO, podere 758, Piazzola sul Brenta
DALLA LIBERA ANGELO, podere 776, da Campodoro
DE GOL DOMENICO, podere , da S. Giustina in Colle
FASSINA MARCO, pod. 852, da Vigodarzere, marzo ‘33
TREVISAN ANTONIO, pod. 933, da Medaglino S. Fidenzio, ottobre ‘33
MASER ERNESTO, podere 996, da Piombino Dese, ott.‘33
PAROLIN SANTE, pod. 1000, da Cittadella, ott. ‘33
CORBANESE VINCENZO, podere 1096, da Piombino Dese
GALLETTO TEODOLO, pod. 1150, DA Casale di Scodosia
BROMBIN ANGELO, pod. 527, da Medaglino S. Fidenzio, gennaio ‘33
TRABACCHIN GIOVANNI, podere 757, da Trebaseleghe, febbraio ‘- marzo ‘33
CECCON ISIDORO, podere 758, Piazzola sul Brenta
DALLA LIBERA ANGELO, podere 776, da Campodoro
DE GOL DOMENICO, podere , da S. Giustina in Colle
FASSINA MARCO, pod. 852, da Vigodarzere, marzo ‘33
TREVISAN ANTONIO, pod. 933, da Medaglino S. Fidenzio, ottobre ‘33
MASER ERNESTO, podere 996, da Piombino Dese, ott.‘33
PAROLIN SANTE, pod. 1000, da Cittadella, ott. ‘33
CORBANESE VINCENZO, podere 1096, da Piombino Dese
GALLETTO TEODOLO, pod. 1150, DA Casale di Scodosia
BELLUNO
FANTINEL BORTOLO, podere 1116, da Feltre, dic. ‘33
DE VILLA OSVALDO, da Longarone
VENTURIN SANTE, da Mel, podere 1452
DE VILLA OSVALDO, da Longarone
VENTURIN SANTE, da Mel, podere 1452
I FRIULANI – UDINE E PORDENONE
BORLUZZI LUIGI, podere 503, da Povoletto , Udine , genn. ‘33
DE BELLIS GIUSEPPE, podere 541, da Taipana, Udine
DEL FRATE VOLVENO, pod. 618, da Castions di Strada, Udine
MASON DALMAZIO, pod. 628, da Resano, Udine, febbr.-marzo ‘33
ZAMPARO GUERRINO, podere 648, da Bagnara, Udine, arrivato 1.10.33
SNIDARO MARIO, podere 652, da Moimacco, Udine
MORANDINI ROSARIO, podere 695, da Reana del Rojale, Udine
ZORATTI ONESTO, podere 777, da Camino al Tagliamento, Udine, ottobre ‘33
DI BIASI ANTONIO, pod. 785, da Prata di Pordenone, ottobre ‘33
BARACETTI LUIGI, podere 798, da Codroipo, Udine, ott.-nov. ‘33
TONDO LUIGI, pod. 804, da Codroipo, Udine, ott.-dic. ‘33
VERARDO GIACINTO, pod. 810, da Brughera, Pordenone, ott.-dic.’33
CENCI RICCARDO, pod. 817, da Maniago, Pordenone
PITTIA CALLISTO, podere 1026, da Pavia di Udine
FINOS GIOVANNI, podere 1099, da Codroipo, Udine
TURCHET VENERIO, podere 1118, da Porcia, Pordenone
DE BELLIS GIUSEPPE, podere 541, da Taipana, Udine
DEL FRATE VOLVENO, pod. 618, da Castions di Strada, Udine
MASON DALMAZIO, pod. 628, da Resano, Udine, febbr.-marzo ‘33
ZAMPARO GUERRINO, podere 648, da Bagnara, Udine, arrivato 1.10.33
SNIDARO MARIO, podere 652, da Moimacco, Udine
MORANDINI ROSARIO, podere 695, da Reana del Rojale, Udine
ZORATTI ONESTO, podere 777, da Camino al Tagliamento, Udine, ottobre ‘33
DI BIASI ANTONIO, pod. 785, da Prata di Pordenone, ottobre ‘33
BARACETTI LUIGI, podere 798, da Codroipo, Udine, ott.-nov. ‘33
TONDO LUIGI, pod. 804, da Codroipo, Udine, ott.-dic. ‘33
VERARDO GIACINTO, pod. 810, da Brughera, Pordenone, ott.-dic.’33
CENCI RICCARDO, pod. 817, da Maniago, Pordenone
PITTIA CALLISTO, podere 1026, da Pavia di Udine
FINOS GIOVANNI, podere 1099, da Codroipo, Udine
TURCHET VENERIO, podere 1118, da Porcia, Pordenone
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